LA DIAGNOSI
DIAGNOSI
I SINTOMI INVISIBILI
Adriana ed Eleonora hanno scoperto la malattia in modi completamente differenti
L’ITER DIAGNOSTICO
Quali sono i sentimenti che può avere un paziente inviato ad una visita ematologica?”
LA VISITA SPECIALISTICA
DI ADRIANA “Mentre aspetto rimango un po’ colpita da quello che c’è intorno…”
IL DOLORE ALLA SCHIENA
DI ELEONORA “Mi ricordo il freddo dell’aria condizionata e il mio ragazzo che mi dava i baci sulla fronte…”
SONO LE PICCOLE COSE A COSTRUIRE LA TUA QUOTIDIANITÀ E ADESSO STANNO PER SVANIRE TUTTE INSIEME











UN ESAME SPECIFICO PER DARE UN NOME ALLA TUA MALATTIA
LA PRIMA BIOPSIA Sono uscita di lì e mi ricordo che sono andata a lavorare in bici
E POI ARRIVA IL MOMENTO DI ASCOLTARE QUELLO CHE NON AVRESTI MAI VOLUTO SENTIRE
COME FACCIO A DIRTELO? Quello che insegno ai giovani medici è che non esiste una regola per comunicare la diagnosi…
IL MIO EMATOLOGO Io la chiamo la faccia del medico: non si espone mai ma non può fare altrimenti…
FAQ
Esistono alcuni tipi di leucemia di cui è possibile riconoscere una causa responsabile diretta, come chemioterapie precedenti o radioterapie. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non esiste una causa responsabile. Diversi studi però ci hanno permesso di capire quali sono i meccanismi con cui si sviluppano le leucemie e questo è fondamentale per lo sviluppo di nuovi farmaci in grado di aumentarne potenzialmente il tasso di guarigione.
Ne esistono più di 20 sottotipi diversi, caratterizzati per lesioni genetiche, andamento clinico e risposta alla chemioterapia standard molto diversi.
Le probabilità di sopravvivenza sono molto diverse: alcune forme di leucemia possono raggiungere il 60% di sopravvivenza con la chemioterapia (con o senza trapianto di midollo); in altre invece il tasso è meno del 10% anche con terapie più intensificate, soprattutto nei pazienti più anziani. In un particolare sottotipo (leucemia promielocitica acuta) si può raggiungere anche più del 90% di sopravvivenza con un tipo di terapia che non prevede l’uso di chemioterapici in senso stretto.
No, non esiste al momento alcun riscontro di correlazione della leucemia mieloide acuta con patologie infettive, per cui il paziente con leucemia non è contagioso.
La leucemia acuta di per sé non è ereditaria, esistono tuttavia delle malattie genetiche (S. Down, patologie del telomero, etc..) che si accompagnano ad un aumentato rischio di sviluppo di leucemia mieloide acuta.
Se non insorge a seguito di patologie ematologiche note e preesistenti (per lo più forme croniche), la leucemia acuta, come suggerisce lo stesso termine “acuta”, è di abbastanza rapida insorgenza per cui, al momento della diagnosi, può essere presente da qualche settimana o pochi mesi, difficilmente di più.
Alessandro Bernard e
Lucio Viglierchio





Alessandro Bernard e
Lucio Viglierchio





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