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Informazioni utili

Informazioni generali
mi, sum nim que plab in proreperum sequidit
Politiche sociali e supporto psicologico
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Guida alla degenza
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L’alimentazione del paziente
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Le visite in reparto
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Guida alle dimissioni
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Le regole post trapianto
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Glossario
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Informazioni generali
  • LA STRUTTURA

    Il reparto è costituito da 7 camere di degenza con servizi igienici dedicati, dotate di filtrazione dell’aria, per un totale di 14 posti letto; di una zona operativa dedicata al personale di assistenza e di un’area segreteria-sala di attesa posta all’esterno dell’area di degenza. Ogni postazione di degenza si avvale di un letto elettrico articolato dotato di telecomando multifunzione, comodino, armadio per i suoi effetti personali, sedia per i visitatori, poltroncina per il paziente, televisore digitale (le chiediamo di avere cura del telecomando che troverà a disposizione in camera), frigorifero per la conservazione degli alimenti e armadietto personale all’interno dei servizi igienici. La lista di attesa e l’organizzazione clinica sono condivise e il personale infermieristico e di supporto operano in stretta integrazione, proprio per garantire efficienza e continuità assistenziale. Tutta la gestione sanitaria è informatizzata ed è in rete con tutti i servizi aziendali. L’assistenza infermieristica è organizzata in settori, ognuno dei quali è seguito da un gruppo fisso di operatori. Questa articolazione assistenziale favorisce il contatto diretto, la conoscenza reciproca e contribuisce a migliorare la qualità delle cure. Il personale di supporto collabora attivamente con l’Infermiere di riferimento nell’assistenza di base e nel confort alberghiero. L’igiene ambientale è assicurata dal personale di una ditta esterna che opera sistematicamente nelle fasce orarie diurne. Per garantire una bassa carica microbica ambientale sono previsti ulteriori interventi periodici nelle camere e nei locali comuni. Chiediamo la sua preziosa collaborazione nel mantenere gli ambienti puliti e ordinati e La invitiamo a limitare il transito durante le operazioni di pulizia e a segnalarci tempestivamente ulteriori necessità dovute a imprevisti, problemi o non conformità. Nei rubinetti dei sanitari sono posizionati filtri antibatterici, indispensabili per la prevenzione della contaminazione dell’acqua. Per garantire il buon funzionamento è fondamentale evitare la contaminazione delle estremità dei rubinetti e segnalare al personale presente ogni malfunzionamento visibile. Il sistema di condizionamento centralizzato controlla la temperatura ambientale e assicura la filtrazione dell’aria, pertanto è vietata l’apertura delle finestre. L’area di degenza è sottoposta a monitoraggio microbiologico dell’aria e dell’acqua al fine di mantenere uno standard igienico appropriato. All’interno dell’area di degenza è consentito l’uso del cellulare da mantenere in “modalità silenziosa”.

  • UBICAZIONE DEL REPARTO

    Il reparto si trova presso l’Unità di degenza della S.C.D.U. di “Ematologia e Terapie Cellulari” Padiglione N°8A piano terra Corridoio Rosselli, all’interno dell’ AO “Ordine Mauriziano” di Torino.

    REPARTO: Padiglione 8A, piano terreno, Corridoio Rosselli
    DAY HOSPITAL: Padiglione 8B, piano primo, Corridoio Rosselli
    AMBULATORI: Padiglione 8B, piano primo, Corridoio Rosselli
    DIREZIONE: Segreteria Padiglione 8A, piano terreno (A), Corridoio Rosselli

    Clicca per vedere la mappa

  • LO STAFF clinico/assistenziale

    Il personale è composto da diverse figure professionali che le forniranno tutta l’assistenza necessaria 24 ore su 24. In reparto sono presenti anche diversi studenti che collaborano con gli Operatori di riferimento: Studenti di Medicina e di Medici specializzandi in Ematologia e Medicina Interna. Lo staff è composto da Medici, Infermieri e Personale di supporto e in partico- lare da:

    • Il Direttore della Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Ematologia e Terapie Cellulari che è responsabile dell’attività clinica, di ricerca e di formazione svolta in Unità Operativa.
    • Il Coordinatore Infermieristico che è responsabile dell’attività di assistenza, di ricerca e di formazione infermieristica del reparto.
    • Il Medico Responsabile che è responsabile dell’intera gestione clinica del ricovero: effettua la visita quotidianamente e viene coadiuvato da Medici Specializzandi; è inoltre il punto di riferimento per tutte le informazioni cliniche richieste.
    • Gli Infermieri clinici che sono responsabili della corretta attuazione dell’assistenza e delle prestazioni terapeutiche prescritte.
    • Gli Operatori di Supporto che partecipano, dietro prescrizione infermieristica, all’assistenza di base e forniscono prestazioni di tipo alberghiero.

  • ORARI

    REPARTO:
    Visita Parenti: Lun.-Dom. ore 12.30-20.00.
    Ricevimento Medici: tutti i giorni ore 13-13.30 o su appuntamento telefonico.
    Ricevimento Coordinatore Infermieristico: tutti i giorni ore 13-13.30.

    DAY HOSPITAL-AMBULATORI:
    Visita Parenti: tutti i giorni, massimo un accompagnatore per paziente.
    Ricevimento Medici: tutti i giorni su appuntamento telefonico.
    Ricevimento Coordinatore Infermieristico: tutti i giorni ore 13-13.30.

  • INFORMAZIONI E NUMERI UTILI

    REPARTO: 011-5085433 / 011-5085435
    DAY HOSPITAL: 011-5082319/5499
    AMBULATORI: 011-5082319
    LABORATORIO: 011-6706444
    DIREZIONE: 011-5082175


    E-mail
    ematologia@mauriziano.it

    www.mauriziano.it

  • LINK UTILI
  • Politiche sociali e supporto psicologico
  • COME OTTENERE L’INVALIDITÀ CIVILE

    L’invalidità è la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della vita quotidiana o di relazione a causa di una menomazione o di un deficit psichico o intellettivo. Lo Stato assiste i malati oncologici che si trovino in determinate condizioni economiche e di gravità della malattia per mezzo del riconoscimento dell’invalidità civile a prescindere da qualunque requisito assicurativo o contributivo. Per ottenere l’invalidità:

    1. È necessario rivolgersi al proprio medico di famiglia, muniti di tessera sanitarie e carta di identità.
    2. È compito del proprio medico compilare il certificato e inoltrarlo per via telematica all’INPS; il cittadino riceverà copia del certificato firmato in originale e la ricevuta con un codice attestante il numero della pratica.
    3. Entro i 30 giorni successivi si può compilare la domanda in modo autonomo on-line oppure rivolgendosi ad un patronato convenzionato muniti di:
      • Copia della carta di identità;
      • Copia del codice fiscale;
      • Ricevuta rilasciata dal proprio medico;
      • Precedente verbale di Invalidità Civile in caso di aggravamento.
    4. La persona riceverà tramite posta la convocazione per sottoporsi a visita collegiale, in tale sede un’apposita commissione mista (Medicina Legale dell’ASL e dell’INPS di residenza) valuterà le condizioni cliniche della persona ed emetterà il suo giudizio. Il cittadino riceverà a domicilio il verbale della visita con la percentuale di invalidità riconosciuta.

    Clicca qui per consultare la tabella dei diritti in base alle percentuali di invalidità.

    Clicca qui per approfondire.

  • INDENNIZZI E AGEVOLAZIONI PER IL MALATO

    APE SOCIALE
    L’APE agevolato è un sussidio economico introdotto dall’articolo 1, co. 179 della legge 232/2016 (legge di bilancio 2017) che accompagna al raggiungimento della pensione di vecchiaia nel regime pubblico obbligatorio, a partire dal 1° maggio 2017, alcune categorie di lavoratori meritevoli di una particolare tutela da parte del legislatore a condizione di avere raggiunto il 63° anno di età unitamente ad almeno 30 o 36 anni di contributi.

    Clicca qui per approfondire.

    PENSIONE DI INABILITÀ
    È una prestazione economica erogata dall’INPS a seguito di domanda dell’interessato.
    Hanno diritto all’assegno tutti i lavoratori dipendenti, autonomi, ovvero commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, e tutti coloro che sono iscritti ad alcuni fondi pensioni sostitutivi o integrativi dell’assicurazione generale obbligatoria, alle seguenti condizioni:
    assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa a causa di infermità o difetto fisico o mentale
    almeno 260 settimane di contribuzione (cinque anni) di cui 156 (tre anni)nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda.
    È obbligatoria, per accedere alla prestazione:

      • la cessazione di qualsiasi tipo di attività lavorativa;
      • la cancellazione dagli elenchi di categoria dei lavoratori;
      • la cancellazione dagli albi professionali;
      • la rinuncia ai trattamenti a carico dell’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione ed a ogni altro trattamento sostitutivo o integrativo della retribuzione.

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    ASSEGNO MENSILE PER INVALIDI PARZIALI
    Viene erogato agli invalidi civili di età compresa tra i 18 e i 65 anni con un’invalidità superiore al 73%, non collocati al lavoro, che non usufruiscono di nessun’ altro trattamento pensionistico di invalidità e che abbiano un reddito personale inferiore a 4805,19 euro, l’importo mensile (per 13 mensilità).

    PENSIONE MENSILE PER INVALIDI TOTALI
    Viene erogato agli invalidi civili di età compresa tra i 18 e i 65 anni a cui sia stata accertata un’invalidità superiore al 100% e che abbiano un reddito personale inferiore a 16532,10 euro, l’importo mensile (per 13 mensilità).

    INDENNITÀ’ DI ACCOMPAGNAMENTO (legge 18/1980)
    Viene erogata, senza limiti di età e di reddito, agli invalidi civili totali e con “l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o con necessità di assistenza non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”. Indennità di accompagnamento mensile (per 12 mensilità).

    AUSILI E PROTESI
    In caso di necessità di ausili (carrozzina, letto ortopedico, deambulatore) o protesi, si ha diritto all’erogazione gratuita da parte dell’A.S.L. presentando all’ufficio protesi dell’A.S.L di residenza: La prescrizione (redatta da un medico specialista su apposito modulo) Il verbale di riconoscimento dell’invalidità civile o la ricevuta della presentazione della domanda di riconoscimento dell’invalidità civile.

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    CONTRASSEGNO DI LIBERA CIRCOLAZIONE E DI SOSTA
    I cittadini con gravi difficoltà di deambulazione o non vedenti possono richiedere al proprio Comune il contrassegno di libera circolazione da esibire sull’auto che ha validità in tutto il territorio nazionale ed europeo. In particolari condizioni di invalidità e di viabilità è possibile ottenere uno “spazio sosta” riservato. Dove: Comune di Torino – Divisione ambiente e Mobilità – Ufficio Permessi di circolazione Piazzale Valdo Fusi (via Cavour angolo via Accademia Albertina) tel. 011.4429033 – 011.4429034 dal lunedì al venerdì 8.30/12.30.

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    TRASPORTI
    La tessera di libera circolazionepermette ai possessori di viaggiare gratuitamente anche nell’ambito della Regione Piemonte senza limiti di orari e di corse, su tutte le linee del Trasporto Pubblico Locale:

      • Urbane, suburbane ed extraurbane di tram ed autobus.
      • Metropolitane di Torino.
      • Treni regionali e diretti con partenza e arrivo nelle città piemontesi.
      • Treni interregionali, di competenza regionale, che collegano il Piemonte con la Lombardia e la Liguria.
      • Autobus sostitutivi, suppletivi ed integrativi di servizi ferroviari della Regione Piemonte.

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    CONGEDO STRAORDINARIO PER CURE (D.L. 509/88)
    È previsto, per gli invalidi civili con percentuale superiore al 50%, un congedo straordinario per cure (connesse alla malattia per cui è stata riconosciuta l’invalidità) per un massimo di 30 giorni per ogni anno solare.
    In dettaglio:

      • Domanda al datore di lavoro, con in allegato, la richiesta del medico convenzionato con il SSN o appartenente ad una struttura sanitaria pubblica, che attesti la necessità della cura in relazione alla patologia invalidante riconosciuta.
      • Il periodo di congedo NON rientra nel periodo di comporto.
      • Il trattamento economico è quello che regola le assenze per malattia e, pertanto, se non diversamente previsto dal contratto di lavoro, ed è a carico del datore di lavoro.
      • Obbligatorietà dell’attestazione dell’avvenuta cura.
      • Può essere usufruito per trattamenti terapeutici continuativi o frazionati.

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    TERAPIE SALVAVITA
    In caso di patologie che richiedano terapie salvavita ( ad esempio terapie salvavita, chemioterapia, radioterapia) sono esclusi, dal computo dei giorni di assenza per malattia, le giornate di ricovero ospedaliero o di day-hospital e i giorni di assenza dovuti alle terapie salvavita. Tale beneficio è per i dipendenti pubblici che dovranno presentare al datore di lavoro la certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria che ha effettuato il ricovero e/o il trattamento.

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    CONGEDO STRAORDINARIO BIENNALE RETRIBUITO
    Viene concesso ai lavoratori dipendenti, che assistono i loro familiari/parti di unioni civili affetti da disabilità grave (L. 104/92, art. 3 comma 3), anche con rapporto di lavoro part-time (secondo il seguente ordine di priorità, ed obbligo di convivenza dove,per convivenza si deve fare riferimento, in via esclusiva, alla residenza):

      • al coniuge;
      • al lavoratore dipendente parte di un’unione civile (art. 1 comma 36 e 37 L. 76/2016, Sentenza della Corte Costituzionale n. 213/2016e Circolare INPS 38/2017);
      • ai genitori, anche adottivi o affidatari;
      • al figlio;
      • ai fratelli o sorelle;
      • ai parenti/affini entro il terzo grado.

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    PERMESSI RETRIBUITI LA LEGGE 104/92 ART 33
    Ai lavoratori dipendenti, che assistono i loro familiari/conviventi di fatto/parti di un’unione civile affetti da disabilità grave e al lavoratore disabile (L. 104/92, art. 3 comma 3), vengono concessi, in presenza di determinate condizioni verificate dall’Ente Previdenziale, i permessi retribuiti.
    A chi spetta:

    • alle persone disabili in situazione di gravità ai sensi della L. 104/92, art. 3 comma 3;
    • ai genitori, anche adottivi o affidatari;
    • al coniuge;
    • ai parenti/affini entro il 2° grado, estendibile al 3°, qualora gli aventi diritto siano o deceduti, invalidi , mancanti o ultrasessantacinquenni;
    • lavoratore dipendente parte di un’unione civile che presti assistenza all’altra parte (art. 1 comma 36 e 37 L. 76/2016, Sentenza della Corte Costituzionale n. 213/2016 e Circolare INPS 38/2017);
    • convivente di fatto (art. 1 comma 36 e 37 L. 76/2016, Sentenza della Corte Costituzionale n. 213/2016 e Circolare INPS 38/2017).

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  • SERVIZI SOCIALI

    Il servizio sociale territoriale è presente in tutte le circoscrizioni delle città e nei comuni e può attivare, in relazione alle risorse disponibili e alle necessità delle persone, interventi di: assistenza economica, assistenza domiciliare, distribuzione di pasti a domicilio, installazione del telesoccorso, assegno di cura o affidamento familiare per assistenza ad anziani non autosufficienti, volontariato per assistenza e/o accompagnamento. I pazienti e i loro familiari possono presentare domanda agli sportelli del comune di residenza o tramite il portale di servizio.
    Il servizio sociale ospedaliero, ha il compito di informare ed aiutare i pazienti ed i loro familiari ad affrontare le diverse problematiche connesse e conseguenti alla malattia. I pazienti e i loro familiari possono rivolgersi direttamente al Servizio Sociale di questa azienda o richiedere l’attivazione del servizio contattando il medico o il personale infermieristico di reparto.

  • DIGNITÀ AL MALATO

    SOSTEGNO PSICOLOGICO
    È importante sapere che l’AO “Mauriziano” fornisce un Servizio di consulenza psicologica: questa preziosa attività può esserle di grande aiuto e La invitiamo a farne richiesta in qualsiasi momento della degenza, rivolgendosi direttamente al Coordinatore Infermieristico o al proprio Medico. Inoltre è disponibile un Servizio di assistenza sociale che si occupa di problematiche di carattere sociale e/o assistenziale , di fornire informazioni riguardo i servizi extraospedalieri e di inoltrare pratiche di vario genere. Per incontrare l’Assistente Sociale potrà rivolgersi al coordinatore infermieristico, all’infermiere o al medico.

    CONTRIBUTO PER L’ACQUISTO DI PARRUCCHE Deliberazione della Giunta Regionale Piemontese 23 luglio 2012, n. 29-4185
    Il servizio viene erogato dalle Aziende Sanitarie di residenza dei pazienti, dopo aver presentato i seguenti documenti:

    • Certificato del proprio medico specialista che attesti l’effettivo trattamento chemioterapico in corso;
    • Ricevuta di acquisto della parrucca (scontrino o fattura);
    • Modulo predisposto dall’Azienda Sanitaria di residenza;
    • Presentazione Modello I.S.E.E. 

    Il servizio prevede l’erogazione di un contributo per l’acquisto di parrucche, a favore di bambine, adolescenti e donne, residenti in Piemonte, affette da alopecia, a seguito di chemioterapia. Il contributo è annuale per un massimo di Euro 250.00 e può essere concesso a pazienti che non ne abbiano beneficiato l’anno precedente.

    Clicca qui per approfondire.

  • ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO

    A.I.P.E. La Speranza
    A.I.P.E. La Speranza nasce nel 1996 dall’iniziativa di un gruppo di pazienti oncoematologici in cura presso l’Ospedale Molinette di Torino, che ha deciso di unire volontà ed esperienze per aiutare chi deve confrontarsi con la realtà della malattia. L’associazione destina, attraverso l’operosità dei propri volontari, tutta l’assistenza possibile per la soluzione dei casi dei malati di cui possa entrare in contatto o conoscenza

    .AIPE – Associazione Italiana Pazienti Emopatici
    Sede legale: Via Aipe 43/a 10126 Torino
    Tel. 011-6587452 / 011 6587452
    e-mail: info@aipe.it
    www.aipelasperanza.it

    A.I.L. SEMPRE A FIANCO DEL PAZIENTE ONCO-EMATOLOGICO E DELLA SUA FAMIGLIA
    ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE, I LINFOMI E IL MIELOMA
    L’Associazione Italiana contro le leucemie, i linfomi ed il mieloma è un’associazione nazionale senza fini di lucro fondata a Roma nell’aprile del 1969 è organizzata in 81 sezioni provinciali presenti ed attive in tutte le Regioni italiane. Le iniziative promosse dalle sezioni sono realizzate grazie al contributo di oltre 22.000 volontari.
    www.ail.it

    Associazione Piemontese contro le Leucemie
    ONLUS – AIL Sezione di Torino
    C.F 97537550010
    Sede Operativa:
    Via Rubiana, 3
    10139 Torino
    Sede Legale:
    Via Genovesi, 4
    10128 Torino – presso Studio Sandri
    Tel. 011-502852
    Cel. 373-9005706
    Fax 011-502852
    email: info@@ailtorino.it

    A.N.A.P.A.C.A.
    L’ANAPACA
    è un’Associazione di volontariato, apolitica e aconfessionale, che dal 1980 fornisce assistenza amicale e gratuita, ai malati di cancro, con un ruolo di sostegno sulla loro famiglia.
    I Volontari operativi si pongono accanto al malato con l’intento di alleviare la sua solitudine e condividere i lunghi momenti di ansia, paura, sconforto. Sono preparati per accogliere il dolore e la rabbia di chi è colpito dal cancro con attenzione e una parola di conforto e di speranza: compito del Volontario ANAPACA è di essere compagno di viaggio di chi vive il disagio e la sofferenza della malattia.

    ANAPACA O.d.V. Via Pastrengo 16 10128 Torino
    Tel. 011-4407592
    email: segreteria@anapaca.it

  • Guida alla degenza
    Accoglienza
  • INGRESSO IN REPARTO

    All’ingresso in reparto Lei sarà accolto da un Infermiere che si occuperà del suo ricovero da un punto di vista amministrativo e sanitario. L’Operatore di supporto l’accompagnerà nella camera che le è stata assegnata e fornirà a Lei e al suo accompagnatore, le prime indicazioni di ordine pratico per la sistemazione degli effetti personali. Le sarà richiesto un documento di identità. Le saranno richieste diverse informazioni relative al suo stato di salute e alle sue abitudini di vita. La invitiamo pertanto a consegnare la documentazione sanitaria più recente e a segnalare all’Infermiere:

    • La presenza di problemi clinici in atto: diabete, ipertensione, cardiopatie, problemi renali, epatici, dolore, ansia, disabilità.
    • Allergie o intolleranze note a farmaci (es. antibiotici), ad alimenti (es. glutine) e a sostanze (es. lattice).
    • Necessità alimentari per intolleranza o dieta specifica (es. dieta per diabetici).
    • Farmaci assunti a domicilio.
    • Presenza di dispositivi medici (es. drenaggi, cateteri, stomie…)
    • Presenza di catetere venoso centrale. In questo caso, Le sarà richiesta la documentazione specifica, referto, foglio di istruzioni, eventuale scheda tecnica: è importante l’identificazione precisa del catetere per consentire agli infermieri di gestirlo correttamente. Le sarà richiesto inoltre il consenso al trattamento dei dati personali secondo la normativa vigente relativa al “Codice Privacy” e i recapiti telefonici dei familiari o persone di sua fiducia da Lei autorizzati a ricevere informazioni sul suo stato di salute. Tutte le informazioni ricevute in questa fase sono registrate nella documentazione infermieristica e utilizzate in modo integrato dai medici e infermieri che la seguiranno nel corso di questo ricovero. Successivamente Le saranno prelevati i campioni di sangue relativi allo screening di base e sarà visitato dal Medico.

  • OCCORRENTE PER IL RICOVERO (cosa posso portare e cosa no)

    Consulta la tabella per scoprire tutto l’occorrente per il tuo ricovero.

  • VISITE MEDICHE

    La visita medica è un momento terapeutico fondamentale e costituisce, soprattutto nel primo ricovero, una tappa importante per ricevere le prime informazioni sulle proprie condizioni di salute e sul futuro percorso di cura. E’ importante che Lei esponga al medico tutte le domande, i dubbi, i timori, le perplessità per comprendere in modo chiaro le proposte terapeutiche che seguiranno agli accertamenti clinici e per sottoscrivere in modo consapevole il consenso al programma di diagnosi e cura che Le sarà richiesto. Nessun trattamento infatti può essere eseguito senza il consenso, volontario e informato, sottoscritto dal paziente. Tutte le informazioni cliniche saranno date solo a Lei e alle persone di sua fiducia che sono state precedentemente registrate in cartella clinica. Per questa ragione non saranno fornite informazioni telefoniche.

  • Degenza
  • TIPO E DURATA DELLE TERAPIE

    La prescrizione della terapie è effettuata dal medico attraverso la cartella clinica informatizzata e viene somministrata ad orari precisi dagli infermieri. Per garantire la massima puntualità, alcuni farmaci in compresse le potranno essere consegnati, da gestire personalmente secondo le proprie abitudini. Le chiediamo di non assumere medicinali diversi da quelli prescritti e di comunicare al proprio medico ogni notizia utile, anche se si tratta di prodotti omeopatici o alternativi alla medicina tradizionale. La invitiamo inoltre a segnalarci ogni minimo problema, macchie cutanee, prurito, malessere, riconducibile alle terapie in atto.

  • SOMMINISTRAZIONE DELLE TERAPIE - La terapia endovenosa e le pompe infusionali

    Il programma terapeutico che prevede la somministrazione multipla di farmaci o chemioterapici per via endovenosa, richiede l’inserzione di un catetere venoso centrale (CVC). L’inserzione a cura del medico radiologo interventista, avviene in sala operatoria, ed è preceduta da un’anestesia locale. Normalmente la manovra è di breve durata e non particolarmente dolorosa. Il catetere viene posizionato, di norma, in vena succlavia e può fuoriuscire dalla cute all’altezza della clavicola (sul torace, sotto alla spalla) cvc HOHN; può essere collegato ad una capsula posta sottocute (sul torace, sotto alla spalla) cvc PORT o in vena basilica/brachiale (sull’avambraccio) cvc PICC. La presenza del catetere offre maggiori garanzie di sicurezza nell’infusione della chemioterapia e riduce i problemi legati al reperimento quotidiano di vene periferiche. Il catetere richiede tuttavia attenzione ed accorgimenti durante il ricovero: dovrà essere evitato ogni traumatismo e la medicazione deve essere mantenuta integra e asciutta. Prima della doccia quotidiana le verrà applicata una pellicola protettiva sulla medicazione per mantenerla pulita e asciutta. Le chiediamo di avvisare sempre il suo Infermiere di riferimento per ogni problema o difficoltà. Tutte le terapie endovenose sono somministrate attraverso le pompe infusionali che assicurano la corretta regolazione del flusso e del tempo di infusione prescritto. L’autonomia delle batterie le consentirà di muoversi tranquillamente anche con le infusioni in corso. Le saranno fornite al momento tutte le indicazioni utili da sapere. Durante la somministrazione del ciclo di chemioterapia possono comparire alcuni effetti collaterali a livello del tratto orofaringeo e gastrointestinale. I sintomi precoci più frequenti sono la nausea, il vomito e l’inappetenza che possono essere ridotti o eliminati, oltre che con la somministrazione dei farmaci antiemetici (contro il vomito) previsti nel protocollo di chemioterapia, con alcuni semplici accorgimenti. Le consigliamo di limitare i movimenti bruschi, soprattutto quando ci si alza dal letto o si cambia postura e di riposare qualche minuto dopo avere fatto la doccia. E’ inoltre utile seguire un’alimentazione leggera, priva di cibi speziati, masticare lentamente ed evitare bevande troppo calde o troppo fredde. Mangiare poco ma spesso rimane sempre una regola semplice ma molto efficace.

  • RACCOMANDAZIONI IGENICHE E CURA PERSONALE

    Cura dei capelli
    La caduta dei capelli (alopecia ) può verificarsi in maniera parziale o totale in seguito a chemioterapia . Alcuni tipi di farmaci chemioterapici infatti danneggiano il bulbo pilifero provocando la caduta dei capelli nelle due o tre settimane dopo l’inizio della chemioterapia.
    In realtà non sono soltanto i capelli a cadere, ma anche i peli in altre zone del
    corpo: barba, baffi, sopracciglia, peli delle braccia, delle ascelle, delle gambe e della zona pubica che ricresceranno dopo circa due o tre mesi dalla fine della chemioterapia,
    In previsione della caduta dei capelli, per motivi igienici è consigliabile che Lei tagli i capelli corti o che provveda alla rasatura.
    Se ha intenzione di comprare una parrucca, lo faccia quando ancora ha i capelli: la parrucca andrebbe scelta prima dell’inizio della chemioterapia, così da abbinarla al colore e alla pettinatura dei suoi capelli.
    Si lavi i capelli con uno prodotto delicato e li asciughi (senza strofinare) con un asciugamano morbido.
    Per quanto riguarda la cute potrebbero insorgere problemi di : prurito, secchezza, rossore ed eritema.
    Si Lavi la cute con un detergente delicato e idratante , la asciughi picchiettando l’asciugamano (senza sfregare), applichi le creme o le lozioni quando la pelle è ancora umida ed informi l’infermiere e il medico se malgrado tali attenzioni il problema perdura.
    Non utilizzi profumi, acqua di Colonia o dopobarba che contengono alcool.

    La doccia
    La doccia è una misura precauzionale importante per allontanare i germi che
    sono presenti sulla pelle.
    Anche la doccia richiede alcuni accorgimenti :

      • Utilizzi un paio di ciabatte di plastica (solo per la doccia).
      • Bagni con acqua corrente tutto il corpo e si insaponi con il detergente liquido neutro, con movimenti circolari dall’alto verso il basso e dalle zone più pulite a quelle più contaminate ( ascelle, ombelico, area genitale, gambe e piedi).
      • Risciacqui abbondantemente e ripeta il lavaggio nelle pieghe cutanee (inguine, seno…), nelle zone ascellari, paraombelicali e genitali.
      • Asciughi con cura, usando i teli da bagno forniti, che le saranno sostituiti dopo ogni utilizzo.

    Igiene intima
    Per l’igiene intima utilizzi il detergente neutro. Se compaiono problemi quali irritazioni, prurito, arrossamenti li comunichi all’infermiere e al medico per le cure del caso.
    Bagni accuratamente le zone genitali, quindi usi una dose di detergente, insaponi la superficie per circa 1 minuto. Risciacqui con acqua corrente (dalla parte anteriore a quella posteriore), infine asciughi la parte.
    Ripeta la procedura ogni qualvolta utilizza i servizi igienici.
    NB: È sconsigliato l’uso di assorbenti interni

    Igiene del cavo orale
    La ricerca indica costantemente che la salute orale ha un impatto significativo sulla qualità della vita .Una buona salute orale consente agli individui di comunicare efficacemente, di mangiare e di gustare una varietà di cibi.
    Una buona igiene dentale e del cavo orale è una prerogativa essenziale per limitare l’insorgenza di infezioni e contribuisce a contenere l’intensità della mucosite che può comparire durante la fase di neutropenia.
    La mucosite (o stomatite) è un’infiammazione della mucosa della bocca, sulla quale possono instaurarsi infezioni, soprattutto di natura fungina (funghi): sono tipiche le formazioni biancastre, di consistenza cremosa che si creano all’interno delle guance, sulla lingua e sul palato.
    Durante la degenza il personale infermieristico Le fornirà istruzioni dettagliate, su come prevenirla e trattarla.
    Può utilizzare lo spazzolino da denti, purché nuovo e provvisto di setole morbide e sintetiche, effettuando una detersione delicata delle arcate dentarie con movimenti circolari e dall’alto verso il basso dopo tutti i pasti.
    Le verrà consegnato un colluttorio ad azione preventiva, da impiegare almeno 4 volte al giorno .
    L’eventuale presenza di protesi fissa o mobile non comporta problemi particolari: le consuete operazioni di lavaggio saranno sufficienti a garantire l’igiene richiesta.
    Lo spazzolino e/o la protesi mobile e il dentifricio personale a dispenser dovranno essere conservati, una volta puliti ed asciugati, all’interno di astuccio protettivo.

  • LA TERAPIA DEL DOLORE

    Durante tutta la degenza sarà posta particolare attenzione al controllo del dolore (Progetto “Ospedale senza dolore”) che potrà comparire durante il ricovero, sia il dolore legato alla mucosite, che è quello che si manifesta con maggiore frequenza, sia eventuali manifestazioni dolorose di altra natura. Giornalmente gli infermieri Le chiederanno di quantificare il dolore provato con una scala numerica da 0 a 10, in cui 0 significa assenza di qualsiasi dolo- re, 10 il massimo dolore immaginabile e i numeri da 1 a 9 la gradazione intermedia del sintomo dolore (da lieve, a moderato, a severo). Questo sistema di valutazione ( Scala N.R.S.) permette di calibrare e personalizzare meglio la terapia analgesica da parte dei medici. Infatti, in base alla valutazione clinica complessiva del paziente, che include anche il monitoraggio dell’intensità del dolore come sopra descritta, il medico potrà agire, secondo le necessità, modificando o meno tipo, numero o dose dei farmaci analgesici, con l’obiettivo di eliminarlo o portarlo comunque ad una soglia per lei accettabile.

  • LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO

    Gli aspetti legati agli errori in ospedale sono, per la maggior parte, provocati da organizzazioni superate dove non esiste un sistema di controllo in grado di intercettare disfunzioni e comportamenti sbagliati. Nella nostra Azienda è in vigore da diverso tempo un sistema di controllo degli eventi avversi e di promozione di azioni di miglioramento tempestive finalizzati alla diminuzione degli errori. Noi disponiamo di procedure informatizzate, in rete, che regolano il sistema di invio e ricezione di tutti i referti e che ne assicurano la tracciabilità e la rintracciabilità. Tutti i preparati chemioterapici sono allestiti dal centro unificato di farmacia e gestiti da un programma informatizzato specifico. Tutte le procedure sono documentate, inserite in un archivio informatizzato interno e sottoposte a revisione sistematica. Sono redatte da professionisti esperti che utilizzano i riferimenti dell’evidenza scientifica più recente. Tutte le fasi della terapia, dalla prescrizione alla somministrazione, sono sottoposte a doppio controllo, registrate nella documentazione clinica, e rispondono a precisi criteri di sicurezza, comuni a tutta l’area oncologica aziendale. Tutte le eventuali reazioni dovute a farmaci, anche di lieve entità, sono registrate e inoltrate al Servizio di farmacovigilanza centralizzato.

  • L’alimentazione del paziente
  • I PASTI IN REPARTO

    I pasti sono preparati dalla cucina centralizzata dell’ospedale e consegnati in vassoi chiusi e personalizzati. Sono inoltre previsti merende e spuntini che troverà a disposizione all’interno della Sua camera di degenza e che Lei potrà consumare a piacere: succhi di frutta, formaggini, biscotti, crackers, fette biscottate, grissini, yogurt, cioccolato, burro e marmellata.

  • SERVIZIO MENSA

    I pasti sono serviti nei seguenti orari:
    Colazione: dalle ore 8.30 alle ore 9.00
    Pranzo: dalle ore 13.00 alle ore 13.30
    Cena: dalle ore 18.30 alle ore 19.00

  • CIBO E DEGENZA

    L’alimentazione durante la chemioterapia non richiede cambiamenti importanti delle proprie abitudini alimentari, ma piuttosto alcuni accorgimenti da seguire, soprattutto in presenza di sintomatologia gastrointestinale. Come è noto la chemioterapia può indurre alcuni effetti collaterali come ad esempio: nausea, inappetenza, vomito, diarrea, stipsi e mucosite, che possono temporaneamente limitare una normale alimentazione. Le consigliamo di non trascurare la propria dieta e di selezionare gli alimenti più digeribili e graditi per assicurare al proprio organismo un apporto calorico adeguato, fondamentale, per un buon recupero psico-fisico. Presso questa Azienda Ospedaliera è garantita la personalizzazione del menù giornaliero. Quotidianamente, da un addetto del servizio di ristorazione, Le verrà proposto il menù per il giorno successivo attraverso una procedura informatizzata, in tal modo le sue preferenze saranno acquisite nel rispetto della linea nutrizionale a Lei attribuita.

  • PRECAUZIONI E SUGGERIMENTI

    Per contrastare il rischio di infezioni, più elevato in corso di neutropenia, è importante che Lei consumi alimenti sottoposti a cottura e confezionati. Gli alimenti crudi e mal conservati infatti possono veicolare facilmente infezioni e allungare i tempi di guarigione. Il cibo distribuito corrisponde a precisi canoni igienici e consigliamo di consumarlo rapidamente, infatti la moltiplicazione batterica ha inizio infatti nelle prime fasi di raffreddamento. Le consigliamo inoltre di conservare in frigo le confezioni chiuse e non utilizzate e di eliminare quelle aperte. Le bevande e tutti i prodotti confezionati in genere devono essere consumati in giornata, è opportuno che lei preferisca piccole confezioni monouso . E’ possibile il consumo di alimenti di provenienza esterna purché confezionati, cotti e mono-porzione. Raccomandiamo di contattare preventivamente il personale prima di introdurre alimenti dall’esterno.
    NON DIMENTICARE! Durante la chemioterapia, è importante mantenere una dieta equilibrata e normocalorica. Le raccomandiamo di scegliere alimenti facilmente digeribili e di evitare i cibi piccanti che possono provocare o aumentare nausea e dolore gastrico. I cibi irritanti e acidi, come agrumi, pomodori, peperoni, possono provocare dolore in presenza di mucosite. In questo caso Le consigliamo di preferire cibi tiepidi, evitando quelli troppo caldi o troppo freddi, che possono aumentare la sintomatologia dolorosa. E’ importante inoltre che Lei aumenti l’introduzione di liquidi per favorire la naturale eliminazione dei farmaci. Bere molto significa introdurre almeno 1 litro e mezzo di acqua, oltre a bevande, succhi e brodo. Se compare diarrea Le raccomandiamo una dieta astringente con : riso e pasta in bianco, carne bianca, carote e patate lessate, mele e banane e the. Se compare stipsi invece Le consigliamo cibi ricchi di scorie come: legumi, verdure, cereali e un aumento dei liquidi introdotti.

  • CIBI DA ASPORTO

    È severamente vietato ad amici e parenti l’introduzione di cibo cucinato all’interno del reparto.
    Possono essere introdotti esclusivamente cibi precotti e confezionati.

  • INDICAZIONI DIETETICHE PER PAZIENTI ONCOEMATOLOGICI

    Obiettivo del trattamento dietetico è quello di aiutarti ad evitare il dolore causato dalla mucosite; Alleviare la secchezza della bocca in seguito alla riduzione o a cambiamenti della saliva; Ripristinare o aumentare il gusto dei cibi; Garantire adeguati apporti nutrizionali giornalieri.

    1 – CONSIGLI GENERALI
    Consumare, masticare lentamente e completamente piccoli bocconi – Mangiare in un ambiente tranquillo e privo di odori forti – Mantenere una buona idratazione bevendo liquidi, anche durante i pasti e usare ghiaccioli confezionati durante la giornata. – Mantenere un’accurata igiene orale con particolare attenzione alla situazione dentale. Ogni mattina e dopo ogni pasto lavare bene i denti. Usare uno spazzolino più morbido se ci sono problemi alle gengive; se il dentifricio è irritante o provoca la nausea , eseguire sciacqui con bicarbonato di sodio. Mantenere le labbra idratate con il burro di cacao.

    2 – CONSIGLI IN CASO DI ALTERAZIONI DEL GUSTO
    Alcuni pazienti si lamentano per la presenza di un gusto amaro o metallico, specialmente quando assumono carne ed altri cibi proteici, mentre altri avvertono una riduzione o un’alterazione del sapore dei cibi. Questi effetti collaterali possono essere di breve durata ma, in ogni caso, è’ consigliabile consumare solo gli alimenti che piacciono, evitando quelli meno graditi e seguire questi pochi consigli per rendere più “gradevole” il tuo pasto:

      • Se è percepito il gusto metallico mentre si mangia è utile usare posate di plastica.
      • Se il gusto della carne rossa non è gradito optare per pollame, pesce, uova e latticini.
      • Usare gusti o spezie rinfrescanti (malva, basilico, menta).
      • Evitare le temperature dei cibi troppo alte o troppo basse perché diminuiscono il sapore dei cibi.
      • Usare bevande a base di limone per stimolare la saliva ed il gusto.
      • Limitare l’uso dei dolcificanti.
      • Alimenti dal sapore forte, caramelle dure amare ad esempio, sono rinfrescanti e lasciano in bocca un sapore gradevole.
      • Se il cibo risulta troppo salato aggiungere un po’ di zucchero, mentre se risulta eccessivamente dolce aggiungere un pizzico di sale.
      • Se il tè ed il caffè non sono graditi è preferibile assumere bevande al limone o bibite rinfrescanti.
      • Mangiare qualche ora prima di eseguire la chemioterapia.
      • Non introdurre nuovi alimenti quando sono presenti o percepiti cattivi odori.

    3 – CONSIGLI IN CASO DI SECCHEZZA DELLA BOCCA E DEGLUTIZIONE DIFFICOLTOSA
    La chemioterapia o la radioterapia possono ridurre la produzione salivare e causare secchezza della bocca. Lo stesso effetto si osserva per l’uso di alcuni farmaci o negli stati di disidratazione. Tale disturbo provoca difficoltà alla masticazione e alla deglutizione del cibo. Per attenuare o eliminare questo disagio si suggerisce di:

      • Bere liquidi durante il pasto, al fine di umidificare il cibo e facilitarne la deglutizione, eventualmente ricorrere a ghiaccioli confezionati.
      • Assumere spesso piccoli sorsi di acqua.
      • Fare piccoli bocconi e masticare completamente.
      • Evitare i cibi che richiedono una masticazione intensa come carne fibrosa, vegetali crudi, cibi ruvidi o irritanti (crosta del pane), ecc…
      • Mangiare cibi morbidi o puree al fine di facilitare la deglutizione.
      • Evitare cibi troppo caldi o troppo freddi.
      • Evitare cibi che incollano il palato (dolci e cioccolata).
      • Per aiutare la salivazione masticare gomma americana o caramelle dure o succhiare ghiaccioli confezionati.
      • Bere Bevande a base di limone o consumare Pezzetti di ananas per favorire la salivazione.
      • Non succhiarsi le labbra per non aumentare la secchezza e la screpolatura.

    4 – CONSIGLI IN PRESENZA DI MUCOSITE
    La mucosite si manifesta frequentemente a seguito di radio e chemioterapia, infezioni, disidratazione tutte condizioni che riguardano molto da vicino un paziente oncoematologico. La guarigione si verifica in genere dopo alcune settimane.
    Si rende necessario scegliere accuratamente i cibi oltre che osservare un’accurata igiene orale. Possono essere utili i seguenti consigli:

      • Tagliare i cibi in piccoli pezzi e cuocerli fino a renderli soffici.
      • Consumare i cibi freddi o a temperatura ambiente.
      • Usare cibi morbidi e facili da masticare e deglutire come crema a base di uova e di riso, latte, budini, puree di carne, polpette, formaggi freschi, frappè, banane, mele grattugiate, frutta morbida , succhi vegetali, semolini.
      • Usare la cannuccia per bere i liquidi.
      • Assumere liquidi in abbondanza, preferire il latte intero, succo al gusto ribes, mela, pera , pesca.
      • Evitare gli alcolici e le bevande gassate.
      • Evitare gli alimenti di gusto aspro e/o acido come agrumi, frutta acida e cibi in scatola contenenti acido ascorbico come conservante.
      • Evitare condimenti acidi come succo di limone e aceto, cibi speziati, o troppo salati.
      • Mantenere le labbra morbide e umide con adeguati sticks o miele rosato.
      • Lavarsi i denti dopo ogni pasto.

    5 – CONSIGLI PER ATTENUARE NAUSEA E VOMITO POST Chemio e disturbi gastrointestinali
    Nausea e vomito
    Ridurre la quantità di liquidi durante i pasti, assumere le bevande fresche o fredde (anche bevande frizzanti) lontane dai pasti, si possono assumere bevande idro-saline che vengono rilasciate velocemente dallo stomaco.
    Respirare con la bocca aperta per evitare che gli odori percepiti dal naso aumentino la sensazione di nausea. Consumare i pasti in un locale in cui non vi sia odore di cibo e consumare alimenti con un odore che non disturbi a livello sensoriale Riposare dopo i pasti (l’attività fisica può rallentare la digestione) assumendo una comoda posizione (non sdraiata). Utilizzare abiti comodi che non stringano.
    Consumare cibi che risultano graditi e che limitino la sensazione di nausea: la scelta del cibo desiderato in tale condizione è assolutamente individuale.

    Diarrea
    Si intende la presenza di tre o più evacuazioni al giorno di feci non formate o liquide ◊
    E’ consigliato assumere fermenti lattici o farmaci antidiarroici secondo prescrizione medica.
    Bere molti liquidi (almeno fino 2-3 litri nelle 24 ore) per evitare la disidratazione.: acqua gasata e non, bevande idrosaline, tisane, infusi, bibite, brodi vegetali se è possibile assumere latti delattosati, di soia, di riso, yogurt: .
    Consumare: uova, carne, prosciutto, pesce (cucinati semplicemente ), formaggi stagionati, riso, pasta o altri cereali sotto forma di semolini o creme, pane, grissini e prodotti da forno.

    Stitichezza
    Per stitichezza o stipsi si intende l’emissione , poco frequente e difficoltosa di feci di consistenza dura, che possono causare dolore addominale. Tale sintomo può essere provocato dalla malattia, dalle terapie, da scarsa introduzione di liquidi e bevande, dalla mancanza di movimento. L’alimentazione corretta prevede: 3-4 pasti al giorno, colazione, pranzo e cena con le consuete portate e l’assunzione di 1, 5-2 l. di acqua o altri liquidi (es. spremute, succhi di frutta ecc.) al giorno.
    Assumere lassativi solo in presenza di prescrizione medica.

  • PERDITA DI PESO E ASTENIA

    È importante sapere che l’astenia, cioè la stanchezza e la facile affaticabilità agli sforzi, può essere provocata dalla malattia, dalle cure e/o dalla disidratazione ; in particolare giocano un ruolo importante determinante l’anemia, l’inappetenza, l’alterazione dei ritmi. E’ importante che l’alimentazione quotidiana sia bilanciata e che contenga tutti i principi nutritivi e devono essere sempre presenti quelli più ricchi in carboidrati.
    Alla perdita di peso partecipano invece diversi fattori: fattori rappresentati dalla patologia di base come le mucositi del cavo orale o intestinali, fattori sistemici come la soppressione dell’appetito a livello del sistema nervoso centrale, fattori psicologici e situazioni di stress in cui è possibile trovarsi: si consiglia il frazionamento in almeno tre pasti al giorno e due o tre spuntini( di cui uno prima di dormire per evitare il catabolismo notturno); scegliere i cibi più nutrienti. Ricorrere alla Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica nel caso persista la perdita di peso per indicazioni personalizzate. 

    Consulta la tabella sul range di peso.

  • LA NUTRIZIONE PARENTERALE

    In alcuni casi è possibile incontrare difficoltà ad alimentarsi in modo regolare e sufficiente. Se l’inappetenza si protrae nel tempo, Le sarà proposto un supporto nutrizionale temporaneo per via endovenosa. Si tratta della “Nutrizione Parenterale”, un preparato bilanciato contenente il fabbisogno dei nutrienti fondamentali per il nostro organismo, quali: zuccheri, grassi, proteine e vitamine. Questa modalità dietetica può sostituire o integrare l’alimentazione naturale. Durante la fase di “svezzamento” Le consigliamo di riprendere gradualmente l’introduzione degli alimenti, consumando piccoli e frequenti pasti. In questa fase la quantità della NPT sarà progressivamente ridotta, fino alla sospensione definitiva.

  • GRUPPI DI ALIMENTI DA EVITARE IN CONDIZIONE DI APLASIA O TRAPIANTO (su indicazione del medico curante)

    L’adozione di pratiche sicure assume un’importanza rilevante in contesti dove l’assistenza sanitaria è rivolta a pazienti immunocompromessi.
    Nonostante le scarse evidenze scientifiche che dimostrino la riduzione del rischio infettivo in pazienti sottoposti a restrizioni dietetiche , è bene eseguire alcuni accorgimenti prudenti e ragionevoli.

    Consulta e scarica la tabella dei cibi da evitare e quelli da preferire

  • Le visite in reparto
  • MODALITÀ DI ACCESSO

    È utile sapere che Il rischio infettivo indotto dalle malattie onco-ematologiche e dai trattamenti chemioterapici impone misure precise di prevenzione, finalizzate a mantenere una carica microbica inferiore a quella normalmente presente in aree comuni. Accanto all’igiene respiratoria e all’igiene delle mani, il flusso controllato degli accessi nell’area di degenza rappresenta una misura protettiva importante per la salvaguardia dei pazienti neutropenici presenti.
    Durante tutta la degenza, la camera del paziente e l’armadietto per il deposito degli effetti personali dei familiari, posto all’ingresso del reparto all’interno della “zona filtro”, saranno contrassegnati da un codice colore. Tale indicazione varierà a seconda delle condizioni cliniche e sarà utile a regolamentare l’ingresso degli operatori e dei visitatori e la modalità di comportamento da adottare per proteggere il paziente da infezioni.

    Clicca per scoprire il codice colore.

  • REGOLE DI INGRESSO

    L’accesso dei visitatori in reparto è regolamentato dall’equipe di cura.
    Nell’ambito di ciascuna fascia oraria è consentito l’ingresso di una sola persona e nel corso di una giornata potranno alternarsi non più di 2 visitatori. L’ingresso contemporaneo di più persone o l’avvicendamento sono vietati.
    L’accesso, nelle fasce orarie previste, è seguito da un operatore di reparto, che fornirà ai visitatori tutto l’aiuto e le indicazioni necessari relativamente all’uso dei dispositivi di protezione (guanti monouso, mascherine monouso, calzari, camici monouso in TNT) e al lavaggio delle mani.

    Per accedere alle camere di degenza è fortemente raccomandato:

    • Entrare con indumenti e scarpe puliti.
    • È richiesta l’assenza di sintomi di malattie da raffreddamento in atto.
    • Lavarsi le mani, con acqua e sapone disinfettante o frizionare le mani con gel idro-alcolico e indossare la maschera monouso, e i calzari e altri dispositivi consigliati.
    • Entrare con lo stretto necessario.
    • Evitare di portare all’interno oggetti o materiali ingombranti.
    • Non appoggiare gli oggetti di provenienza esterna sulle superfici destinate ai ricoverati (letti, tavoli).
    • Consultare il personale prima di introdurre oggetti o alimenti destinati ai ricoverati.
    • In camera i dispositivi di protezione (mascherina e camice) non devono essere tolti.
    • Evitare la sosta in corridoio: per l’attesa vi chiediamo di utilizzare il soggiorno.
    • Non usare i servizi igienici dei pazienti. I servizi disponibili si trovano nella “zona filtro” all’ingresso del reparto.
    • Fiori e/o piante non sono ammessi.
    • L’ingresso ai bambini non è consigliato, eventuali eccezioni potranno essere fatte solo se questi saranno in grado di assicurare le norme igieniche richieste.

  • RACCOMANDAZIONI IGIENICHE

    LAVAGGIO DELLE MANI
    Il primo accorgimento da attuare è il lavaggio delle mani, esso rappresenta da solo il mezzo più importante ed efficace per prevenire il contagio e la trasmissione delle infezioni. Serve ad allontanare fisicamente lo sporco e la maggior parte della flora transitoria della cute.
    L’igiene delle mani prevede mani pulite e curate, cioè lavate, con unghie corte e prive di anelli e/o monili, la cute deve essere integra e non deve presentare ferite ed escoriazioni. Il lavaggio è obbligatorio e deve essere effettuato all’interno della zona filtro prima dell’accesso in reparto secondo una accurata procedura da seguire è affissa nelle zone preposte

    Clicca per vedere la procedura su come lavarsi le mani.

    Dispositivi di protezione individuale
    Per accedere alle camere al fine di prevenire infezioni trasmesse per via aerea, specialmente durante i periodi di epidemie stagionali (virus dell’influenza) è obbligatorio indossare correttamente i dispositivi di protezione Camice sterile, calzari e mascherina chirurgica forniti nella Zona Filtro e secondo le modalità descritte.

  • ORARI DI VISITA

    Lun-Dom ore 12.30-20.00

  • Guida alle dimissioni
  • PROCEDURA DI DIMISSIONE DEL PAZIENTE

    Il giorno della dimissione Le sarà consegnata la lettera di dimissione medico/infermieristica e il programma di cure domiciliare e/o ambulatoriale. Nei casi in cui è richiesta una continuità assistenziale specifica, Le sarà fornito, ad integrazione della certificazione medica, la lettera di dimissione infermieristica, in relazione a particolari comportamenti o procedure da seguire al proprio domicilio, in Day Hospital o in altre strutture sanitarie. Medici e Infermieri saranno disponibili a fornirLe tutte le informazioni e le indicazioni utili per rientrare a casa in piena autonomia. In caso di dubbi o necessità particolari successivi alla dimissione, Lei potrà contattarci telefonicamente ai seguenti recapiti: reparto degenza : 011.5085433 / 011.5085435

  • IL RITORNO A CASA

    La conclusione del ricovero è un momento molto desiderato ed importante, si rientra a casa e si può gradualmente riprendere una vita regolare. E’ bene sapere che alcuni effetti indotti dalla chemioterapia ad alte dosi, come inappetenza, stanchezza, riduzione dell’attenzione, possono permanere nei primi tempi, soprattutto se i cicli di chemioterapia non sono conclusi. Normalmente questi sintomi sono destinati a scomparire e le consigliamo di prevedere un periodo di convalescenza adeguato. Il rischio infettivo, seppure di minore entità, persiste ed è necessario che lei riprenda le proprie abitudini di vita con una certa gradualità e osservando alcune precauzioni. Per ridurre il rischio di infezioni le raccomandiamo di evitare luoghi affollati e chiusi, di evitare contatti con persone affette da malattie virali e di lavarsi accuratamente le mani con acqua e normale detergente. Queste precauzioni dovranno essere intensificate nella stagione invernale e durante le epidemie influenzali. In questo caso raccomandiamo l’uso della mascherina con filtro FFP2. La ripresa di un’alimentazione regolare le sarà di grande aiuto, le consigliamo di consumare alimenti di facile digeribilità e di escludere i cibi crudi e/o non confezionati che non danno sufficienti garanzie igieniche. Per la preparazione dei pasti è fondamentale il lavaggio delle mani e l’impiego di superfici e attrezzatura perfettamente puliti. Consigliamo di riprendere l’attività fisica interrotta dal ricovero: passeggiate all’aperto e una moderata attività fisica contribuiranno a ridare energia e benessere. Le suggeriamo di evitare l’esposizione diretta al sole, alcuni farmaci possono provocare eritemi e macchie cutanee, e di evitare il contatto diretto con la terra e la polvere che possono veicolare la trasmissione di funghi pericolosi per la salute. Per questa ragione sono da evitare i luoghi polverosi (cantieri) e le attività che prevedono un contatto diretto con la terra (agricoltura). Per convivere in sicurezza con animali domestici è bene evitare, in questa fase gli animali non sottoposti a controllo veterinario. E’ necessario allontanare gli animali ammalati ed evitare ogni contatto con feci e urina. Consigliamo l’uso di guanti quando si deve accudire il proprio animale. Se lo si desidera si può riprendere un’attività sessuale normale. I contatti sessuali monogami generalmente non espongono al rischio di contrarre infezioni. L’utilizzo del preservativo riduce il rischio di esposizione alle malattie sessualmente trasmissibili. I pazienti immunocompromessi dovranno evitare contatti diretti con mucose, secrezioni e materiale biologico.
    Durante i successivi controlli ambulatoriali il Medico Le fornirà tutte le indicazioni necessarie per proseguire la gestione più appropriata della propria salute.
    La invitiamo a porre, in questa sede, tutte le richieste di chiarimenti di cui avrà bisogno.

  • COME E DOVE RICHIEDERE LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA

    Certificato di ricovero:
    viene rilasciato in ogni momento del ricovero dietro sua richiesta rivolgendosi al Personale Infermieristico.

    Certificato attestante lo stato clinico:
    viene rilasciato dal Medico dietro sua richiesta.

    Cartella clinica:
    la potrà richiedere, a dimissione conclusa, presso la segreteria del reparto compilando l’apposito modulo.

    Piano terapeutico per il domicilio:
    le  indicazioni dei farmaci da assumere sono rilasciate dal Medico che dimette, mentre i farmaci necessari al rientro a casa sono distribuiti dal servizio di Farmacia ospedaliera. Dovrà poi rivolgersi al Medico di famiglia per il proseguo delle cure.

  • Le regole post-trapianto
  • LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI TRASMESSE PER CONTATTO DIRETTO

    La prima e più importante indicazione per la prevenzione delle infezioni è il lavaggio frequente ed accurato delle mani che deve essere eseguito con un sapone antimicrobico e acqua.
    Le mani devono essere lavate:

      • prima di mangiare e di cucinare;
      • dopo il cambio dei pannolini;
      • dopo aver fatto giardinaggio o aver toccato piante o la spazzatura;
      • dopo aver toccato animali domestici o altri animali;
      • dopo aver toccato secrezioni o escrezioni o cose che possono essere state a contatto con feci umane o animali (per esempio abiti, effetti letterecci, water o bidè);
      • prima e dopo avere toccato delle ferite;
      • in tutte le altre situazioni in cui esiste un “ragionevole dubbio”.

    Il coscienzioso lavaggio delle mani è fondamentale per i primi sei mesi dopo il trapianto e durante gli altri periodi di sostanziale immunosoppressione (per es. GvHD, uso di steroidi sistemici, o ricaduta della malattia di base per cui si è effettuato il trapianto).

    Fino al completo recupero immunologico è necessario evitare il giardinaggio o il contatto diretto con il terreno, le piante e i loro aereosol per ridurre l’esposizione a potenziali patogeni; se questo non fosse possibile è consigliato l’uso di guanti monouso ed un successivo lavaggio accurato delle mani. Le persone, la cui occupazione prevede il contatto con animali (per esempio veterinari, commessi di negozi di animali, contadini, o lavoratori del macello) corrono un rischio più alto; sebbene i dati siano insufficienti per giustificare una generale raccomandazione per i trapiantati di svolgere i suddetti lavori, questa esposizione deve essere evitata durante i primi sei mesi dopo il trapianto e durante gli altri periodi di sostanziale immunosoppressione.

  • LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI RESPIRATORIE

    Per prevenire le infezioni respiratorie dopo la dimissione, i trapiantati devono osservare le seguenti precauzioni:

    • Oltre al frequente e attento lavaggio delle mani i trapiantati devono anche evitare di toccarsi le mucose, a meno che si siano precedentemente lavati le mani • È necessario evitare contatti ravvicinati con persone affette da malattie respiratorie. Quando questi contatti sono inevitabili, le persone con malattie respiratorie dovrebbero essere incitate a lavarsi le mani frequentemente e a indossare una mascherina chirurgica .
    • È importante evitare aree affollate (per esempio i centri commerciali o gli ascensori pubblici) dove sono più probabili contatti ravvicinati con persone con malattie respiratorie
    • È utile sapere che certi lavori e occupazioni (per esempio lavorare in ambienti sanitari, scuole, carceri o centri di accoglienza) possono aumentare il rischio di esposizione al Mycobacterio tubercolosis, quindi è sempre buona regola fare presente ai i medici del tuo Centro questa eventuale condizione
    • Evitare luoghi dove si costruisce o dove si scava o altri ambienti carichi di polvere per i primi sei mesi dopo il trapianto e nei periodi di immunosoppressione già nominati per evitare esposizione alle muffe.

    umare tabacco ed esporsi al fumo di tabacco sono fattori di rischio per adulti e ragazzi di contrarre infezioni batteriche, di conseguenza è meglio per i trapiantati non fumare ed evitare il contatto con il fumo di tabacco.

    Comunque non è stato trovato nessun dato che valuti specificatamente se il fumare o l’esposizione al fumo di tabacco è un fattore di rischio per contrarre infezioni opportuniste, un dato certo è che il fumo contribuisce a favorire l’insorgenza e/o peggiorare la condizione di GvHD polmonare nelle persone che hanno fatto un trapianto allogenico.

    I ricercatori riportano che il fumare marijuana può essere associato con l’insorgere di una aspergillosi polmonare invasiva nelle persone immunocompromesse, compresi i trapiantati di midollo osseo.

  • IL CONTATTO CON ANIMALI

    Il possesso di animali da compagnia può esporre i trapiantati ad alcuni potenziali rischi infettivi che possono essere evitati con opportune precauzioni. In generale i trapiantati e i pazienti in corso di chemioterapia devono minimizzare i contatti diretti con gli animali, in particolare quegli animali che sono malati (per es. che hanno diarrea). Le persone immunocompromesse che scelgono di possedere animali domestici devono essere molto più vigili sul loro stato di salute degli altri proprietari. Questa raccomandazione vuol significare che bisogna rivolgersi subito alle cure del veterinario quando si sospetta una malattia del proprio animale domestico per minimizzare la possibile trasmissione di infezioni dall’animale domestico al padrone. Il nutrimento degli animali domestici solo con cibo commerciale di alta qualità riduce la possibilità di malattie da cibi alterati o contaminati, questo riduce il rischio di trasmissioni di malattie dall’animale al trapianto. Se uova, pollame, o prodotti di carne sono dati all’animale domestico come aggiunta, questi devono essere ben cotti. Qualunque derivato del latte dato all’animale domestico deve essere pastorizzato. Agli animali deve essere impedito di dormire sul letto o sul divano usato dal trapiantato, di bere l’acqua del water e di avere accesso alle immondizie; gli animali non devono cercare cibo tra i rifiuti, cacciare o mangiare le feci di altri animali.
    Evitare di pulire le lettiere, le gabbie, gli acquari o gettare i rifiuti degli animali; se questo non è evitabile, è necessario indossare guanti usa e getta durante queste attività e lavarsi bene le mani subito dopo. Evitare di adottare animali domestici malati o troppo giovani (per esempio meno di 6 mesi per i gatti) e qualunque animale randagio.
    I trapiantati e i candidati al trapianto non devono avere contatti con: serpenti, pulcini, anatroccoli, lucertole, tartarughe, o iguana per ridurre il rischio di contrarre la salmonellosi.
    È bene ricordare che la maggior parte dei casi di toxoplasmosi avviene attraverso l’assunzione di carne poco cotta, ma esiste anche un rischio concreto di contrarre la toxoplasmosi dalle feci di gatto, non è importante allontanare l’animale ma è tassativo seguire alcune regole comportamentali mirate a limitare la possibilità di contagio.
    La lettiera del gatto non deve essere posta nella cucina, nella sala da pranzo o in altre aree dove sia preparato o mangiato il cibo; le lettiere devono essere pulite giornalmente, possibilmente da altre persone che non siano i trapiantati durante i primi sei mesi dopo il trapianto e durante i periodi di sostanziale immunosoppressione; se i trapiantati svolgono questi compiti durante i primi sei mesi dopo il trapianto devono indossare guanti monouso ed eventualmente una mascherina per evitare di respirarne le polveri . È importante evitare che il gatto abbia contatti con altri gatti randagi ed altresì importante evitare di toccare gatti randagi in quanto non controllati e potenzialmente malati. I gatti devono essere nutriti solo con cibo in scatola o essiccato o con cibo fatto in casa ma ben cotto, non con carne cruda poco cotta, per eliminare la possibilità di causare una malattia che potrebbe essere trasmessa dal gatto al trapiantato. Se esistono dei luoghi di gioco per bambini, con della sabbia, questi dovrebbero essere coperti quando non usati per evitare che i gatti la sporchino. I trapiantati devono evitare di bere latte di capra fresco per diminuire il rischio di contrarre la toxoplasmosi.

  • SESSO SICURO

    I trapiantati che hanno una vita sessuale attiva devono evitare le pratiche che possono portare al contatto orale con secreti. È fortemente consigliato l’uso del profilattico durante i rapporti sessuali come misura preventiva per ridurre il rischio di esposizione al CMV, HSV, HIV, epatite B e C e altri patogeni sessualmente trasmessi.

    Ulteriori ed interessanti informazioni possono essere ottenute scaricando il libretto “Sessualità e Cancro”, dal sito web AIMaC (Associazione Italiana Malati di Cancro).

    Clicca qui per scaricare il libretto.

  • I MEDICINALI OMEOPATICI O NATURALI

    È fortemente consigliato consultare medici che si occupano di trapianti di cellule staminali prima di assumere qualunque medicinale Omeopatico e/o Naturale per essere certi che non interferisca con altri medicinali assunti.

  • LA SICUREZZA NEI VIAGGI

    I viaggi nei paesi in via di sviluppo possono porre rischi sostanziali di esposizione a patogeni opportunisti nei trapiantati, in particolar modo negli allogenici cronicamente immunosoppressi. I trapiantati non devono progettare viaggi nei paesi in via di sviluppo senza consultare il proprio medico, e il viaggio non deve essere progettato fino al termine del periodo di immunosoppressione: nei trapianti allogenici per 6-12 mesi dopo il trapianto; per gli autotrapianti, se il medico è d’accordo, dopo 3-6 mesi dal trapianto. I trapiantati devono essere informati sulle strategie da mettere in atto per minimizzare il rischio di contrarre infezioni dai cibi o dall’acqua nei loro viaggi. Devono avere aggiornamenti e informazioni sanitarie dettagliate specifiche per i viaggiatori internazionali dalle organizzazioni sanitarie. Nei loro viaggi nei paesi in via di sviluppo, i trapiantati devono evitare di consumare le seguenti cose: 

    • frutta e verdura cruda; 
    • acqua del rubinetto o ogni altra acqua non trattata o contaminata; 
    • ghiaccio ottenuto con acqua del rubinetto o qualunque altra acqua potenzialmente contaminata; 
    • latte non pastorizzato o ogni altro prodotto caseario non pastorizzato; 
    • succhi di frutta fatti con la frutta fresca;
    • cibo e bevande acquistate da venditori di strada;
    • uova crude o poco cotte Cibi caldi cotti a vapore, frutti sbucciati personalmente, bevande trattate e in bottiglia e lattina e caffè o the caldo sono probabilmente sicure. 

    Se non è possibile avere acqua imbottigliata, bollirla è il miglior metodo per renderla sicura. Comunque se non è possibile bollire l’acqua, il viaggiatore deve portarsi una scorta di disinfettante per l’acqua (esistono in commercio tavolette di disinfettante allo iodio o filtri potabili per l’acqua).

    Una profilassi antimicrobica per la diarrea nei viaggiatori non è raccomandata routinariamente nei trapiantati che viaggino in paesi in via di sviluppo, perchè la diarrea del viaggiatore non è più frequente o più severa nei viaggiatori immunocompromessi. Lo stato immunitario dei trapiantati deve essere valutato e le loro vaccinazioni aggiornate per quanto vi sia bisogno prima di intraprendere un viaggio.

  • LE VACCINAZIONI

    Il titolo anticorpale delle malattie vaccino-prevenibili (per es. tetano, polio, morbillo, parotite, rosolia e organismi capsulati) diminuisce nei 4 anni dopo trapianto allogenico o autologo, se il trapiantato non è rivaccinato. La vaccinazione dei familiari, dei contatti domestici e degli operatori dei Centri trapianto sono anche raccomandati per minimizzare l’esposizione alle malattie vaccino- preventivabili nei trapiantati.

  • LA RIATTIVAZIONE MOTORIA

    Le persone che tornano a casa dopo una procedura di Trapianto di Cellule Staminali, anche di breve durata, possono manifestare sintomi di affaticamento per sforzi precedentemente considerati lievi. Circa tre quarti dei pazienti trattati soffrono della difficoltà di svolgere le normali attività della vita quotidiana e di concentrarsi in quelle sedentarie. A questo si accompagnano spesso disturbi del riposo per cui ci si sente stanchi, ma allo stesso tempo non si riesce a riposare in modo soddisfacente. È bene riferire questo fenomeno alle visite di controllo; tuttavia è stato riscontrato che sottoporsi giornalmente ad un lieve esercizio fisico porta a numerosi benefici sia fisiologici che psicologici, compresi miglioramenti a livello dell’attività cardiovascolare, della funzione polmonare, dell’ansia, della depressione, dell’autostima e soprattutto dell’affaticamento. L’esercizio aerobico (definito come contrazione e rilassamento ritmico dei grossi gruppi muscolari per un periodo di tempo prolungato) è attualmente l’indirizzo più seguito. Esempi di esercizio aerobico sono: il camminare e andare in bicicletta lentamente e in piano. La persona che intende svolgere queste attività dovrebbe fare riferimento a tempi di esercizio progressivi più che alle distanze coperte. È importante non arrivare all’affaticamento, quindi si tratterà inizialmente di camminare, o pedalare, in assoluto relax per 5 minuti tutti i giorni. In seguito, i tempi potranno aumentare, ma non la velocità. Inoltre, se un giorno ci si sentisse più stanchi, si potrà rallentare o fermarsi all’interno del medesimo periodo, senza tener conto della distanza coperta. Vengono sempre raccomandate attività prive di carico, quindi si sconsiglia di effettuare esercizi di ginnastica statica con i pesi, ed è sconsigliabile sottoporsi a sedute di massaggio sportivo o vigoroso. Esigenze o problematiche diverse riguardanti la ripresa della normale attività fisica devono essere sempre esposte ai medici del tuo Centro che valuteranno la necessità di una visita.

  • LA SICUREZZA DELL’ACQUA E DELLE ALTRE BEVANDE

    I trapiantati devono evitare di camminare, attraversare, nuotare o giocare in acque chiuse, come stagni o laghi, perchè è possibile che queste siano contaminate da liquami o scorie animali o umane. Nel primo periodo sono sconsigliati anche i bagni termali. I trapiantati non devono usare acqua di pozzi privati o pubblici in comunità con popolazione di numero limitato perchè i test microbici per evidenziarne la contaminazione sono eseguiti troppo poco di frequente. Queste precauzioni includono il divieto di bere alle fontane e l’uso di cubetti di ghiaccio fatti con l’acqua del rubinetto nei ristoranti, bar, delle bevande alla frutta fatte con concentrato congelato unito ad acqua del rubinetto, the ghiacciato o caffè freddo fatto con l’acqua del rubinetto. Le bevande sicure per i trapiantati sono quelle che si trovano comunemente in commercio: le bevande gassate imbottigliate, le birre non fatte in casa, le confezioni commerciali di bevande non gassate che contengono succo di frutta, succhi di frutta che non richiedono la conservazione in frigo fino alla loro apertura (per esempio quelli che sono immagazzinati non refrigerati negli scaffali dei negozi), scatole o bottiglie di soda, bevande alla frutta, the o caffè bollito, i succhi classificati come pastorizzati, e i concentrati di succo di frutta congelati ricostituiti con acqua pura. Il latte fresco pastorizzato può essere bevuto senza bollitura, ma è importante controllarne attentamente la data di scadenza e, una volta aperto, deve essere consumato in giornata.

  • LA SICUREZZA DEI CIBI

    È importante prestare attenzione alle normali abitudini per la sicurezza alimentare che sono appropriate per tutte le persone, coloro che preparano i pasti dovrebbero essere educate alle norme igieniche suppletive per i trapiantati. Norme di sicurezza alimentare per tutte le persone: Pollame crudo, carne, pesce, frutti di mare dovrebbero essere maneggiati su superfici separate, (es. taglieri o banconi) rispetto a tutti gli altri tipi di alimenti. L’alimento in preparazione dovrebbe sempre essere tagliato su superfici separate, (una per il pollame e le altre carni, una per i vegetali e il rimanente cibo) o i piani dovrebbero essere lavati con acqua calda e sapone tra il taglio di alimenti diversi; le carni crude non devono venire a contatto con gli altri alimenti. Dopo la preparazione del pollame crudo, della carne, del pesce e dei frutti di mare e prima di preparare altri alimenti, coloro che maneggiano i cibi devono lavarsi accuratamente le mani in acqua calda e sapone. Ogni superficie da taglio, banco, coltello od altro utensile usato deve essere lavato accuratamente in acqua calda e sapone; chi prepara gli alimenti dovrebbe avere scaffali, banconi, surgelatori, congelatori, utensili, spugne, asciugamani ed altri utensili da cucina puliti. Coloro che preparano i cibi devono:

    • lavarsi le mani prima e dopo aver maneggiato il tutto;
    • usare utensili e piani di lavoro dei cibi puliti;
    • dividere il tutto in piccole unità e conservare in contenitori leggeri per un raffreddamento veloce;
    • cuocere il cibo scongelato entro due ore;
    • riscaldare gli alimenti o finire di cuocere gli alimenti semicotti prima di servirli;
    • portare a bollitura le minestre, le salse e i sughi prima di servirli;
    • seguire le linee guida pubblicate per lo stoccaggio dei cibi freddi;

    Pratiche aggiuntive per la sicurezza alimentare dei trapiantati: lavare accuratamente frutta e verdura prima di mangiarla; nel primo periodo post dimissione si consiglia di assumere solo frutta e verdura cruda che si possa sbucciare.

    I trapiantati non devono mangiare qualsiasi tipo di carne cruda e/o poco cotta, uova crude o poco cotte o alimenti che possono contenerle, (es. alcuni preparati di salsa olandese, e altre insalate con maionese casalinga o bevande casalinghe con uova) per il rischio di infezione da salmonella.

    Non ci sono dati rilevanti sul fatto che mangiare ai fast-food sia più rischioso che mangiare nei ristoranti convenzionali. Generalmente, i candidati al trapianto che sono in terapia di condizionamento e i trapiantati in aplasia ( G.B.<1000/ml3 ), o immunodepressi dovrebbero evitare di esporsi a lieviti e muffe, per questo si sconsiglia di preparare o essere presenti durante la preparazione di pane, pizza e qualsiasi altro preparato che li contiene.

     

  • ALTRE PRECAUZIONI ALIMENTARI

    • Prima dell’acquisto controllare sempre le date di scadenza di tutti alimenti, in particolare del latte fresco
    • Evitare prodotti freschi di pasticceria ed il gelato artigianale preferendo prodotti industriali che, a scapito del gusto, danno maggiori garanzie in termini di igiene perché prodotti in ambiente protetto e/o pastorizzati
    • Evitare l’assunzione di bevande alcoliche e/o superalcoliche; nel dubbio rinuncia, e chiedi informazioni all’equipe del tuo Centro
    • La discussione sulla possibilità di assumere o meno lo yogurt divide la “Comunità Europea Trapianti” esattamente in due parti, i pro ed i contro. Non ci sono certezze in merito, l’unica cosa evidente è che attualmente non esistono studi che dimostrino un rischio infettivo nelle persone che assumono yogurt; saranno comunque i medici del tuo Centro a dare indicazioni in merito
    • Nei trapianti da donatore è assolutamente proibito il pompelmo (frutti, succhi, spremute) perché altera l’assorbimento di molti farmaci, alcuni dei quali (immunosoppressori) essenziali per la riuscita del trapianto Questo periodo di attenzione dovrebbe essere seguito per tre mesi dopo trapianto autologo di cellule staminali; mentre per coloro che si sono sottoposti a trapianto allogenico queste accortezze dovranno essere seguite fino al termine della somministrazione di immunosoppressori (ciclosporina, steroidi e tracrolimus). Comunque sono i medici del tuo Centro Trapianti che hanno la responsabilità di dire quando le accortezze alimentari possono essere ridotte o sospese in tutta sicurezza.

  • Glossario
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  • Aferesi

    Procedura di raccolta/separazione selettiva delle varie componenti del sangue (es. staminoaferesi: raccolta delle cellule staminali ematopoietiche circolanti; plasmaferesi: separazione selettiva del plasma dal sangue intero)

  • Alopecia

    Malattia cutanea che consiste nella caduta totale o parziale, a chiazze, dei capelli e di altri peli del corpo. Esistono forme genetiche e forme secondarie, per esempio a farmaci antitumorali.

  • Anoressia

    Rifiuto del cibo, che può giungere fino ad un senso di disgusto verso di esso. Può avere diverse cause (psichiche come nel caso dell’anoressia nervosa o secondarie a malattie). Nel caso delle malattie onco-ematologiche spesso è conseguenza delle terapie, che possono determinare mucosite del tratto gastroenterico o alterazione del senso del gusto.

  • Antibiotici

    Farmaci impiegati per la cura delle infezioni batteriche.

  • Aspirato midollare

    Tecnica mini-invasiva che consiste nell’aspirare sangue proveniente dal midollo osseo (su cui si eseguono indagini immunofenotipiche, citogenetiche, molecolari), tramite inserzione di un ago guida a livello di una tuberosità della cresta iliaca, definita spina iliaca posterosuperiore, previa somministrazione di anestesia locale con lidocaina.

  • Astenia

    Facile affaticabilità, tipicamente è un sintomo dell’anemia.

  • Biopsia osteomidollare/ossea

    Tecnica mini-invasiva, in genere concomitante alla procedura di aspirazione del sangue midollare sopra-descritta, che consiste nell’utilizzo di un ago apposito di diametro maggiore al fine di prelevare un cilindro di tessuto osseo, su cui si eseguono indagini microscopiche istologiche.

  • Catetere venoso centrale (CVC)

    Si tratta di una cannula inserita in un grosso vaso venoso che consente una gestione efficace e sicura dei farmaci antiblastici. Può rimanere in sede per diverso tempo e rappresenta quindi una soluzione molto vantaggiosa per il paziente. Il posizionamento richiede una manovra chirurgica con anestesia locale ed il consenso del paziente.

  • Cellule staminali emopoietiche

    Sono cellule pluripotenti, ancora in fase non differenziata, deputate alla produzione di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Sono presenti nel midollo e in piccola parte anche nel sangue circolante.

  • Chemioterapia

    Terapia impiegata per la cura delle malattie oncologiche. Consiste nella somministrazione di farmaci antiblastici che agiscono sulla proliferazione delle cellule; non hanno un’azione selettiva sulle cellule responsabili della malattia, ma agiscono anche sulle cellule sane in rapido turnover e questo spiega la comparsa di alcuni effetti collaterali (nausea, spossatezza, perdita dei capelli, citopenia, problemi digestivi, ecc…)

  • Citopenia

    Diminuzione del numero delle cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine) con conseguente aumentato rischio di infezioni, sanguinamento e facile affaticabilità.

  • Consenso informato

    Documento con cui il paziente accetta un determinato trattamento sanitario, in maniera libera e non mediata da terzi, dopo essere stato correttamente ed esaustivamente informato sulle modalità di esecuzione della procedura o del trattamento, i benefici, gli effetti collaterali e i rischi ragionevolmente prevedibili, l’esistenza di valide alternative terapeutiche. L’informazione costituisce una parte essenziale del progetto terapeutico, dovendo esistere a prescindere dalla finalità di ottenere il consenso.

  • Disgeusia

    Alterata percezione dei gusti. Alcuni farmaci possono esserne la causa.

  • Emazie

    Comunemente note come globuli rossi, sono le cellule del sangue deputate al trasporto di emoglobina. Una loro carenza può determinare sintomi come facile affaticabilità, dispnea, pallore cutaneo.

  • Emocolture

    Prelievo di sangue (da accesso periferico o CVC) finalizzato alla ricerca dei microrganismi responsabili delle infezioni. I prelievi si effettuano alla comparsa di puntate febbrili con brivido e servono ad impostare una terapia antimicrobica mirata.

  • Globuli bianchi

    Sono le cellule deputate alla difesa immunitaria dell’organismo. Possono agire attraverso un meccanismo diretto, definito cellulo-mediato/citotossico, o attraverso la produzione degli anticorpi, con un meccanismo di tipo umorale.

  • GVHD (graft versus host disease)

    È la cosiddetta reazione del trapianto verso l’ospite e si verifica in caso di trapianto di cellule staminali da donatore. Le cellule infuse non riconoscono l’organismo del ricevente e pertanto aggrediscono uno o più organi bersaglio (cute, intestino, fegato, polmoni ). La terapia immunosoppressiva serve a contrastare questo fenomeno.

  • Isolamento

    Misura atta a contenere la diffusione delle infezioni (soprattutto di quelle determinate da microrganismi multiresistenti). Consiste nella separazione fisica della fonte di infezione dai soggetti suscettibili. In ambiente ospedaliero, l’isolamento si attua ricoverando un paziente infetto in un locale adeguato e separato dagli altri pazienti con patologie diverse.

  • Mucosite

    Alterazione della mucosa della bocca e/o del tratto gastrointestinale (afte e/o diarrea), che si accompagna solitamente alla citopenia indotta da chemioterapia. Scompare alla ripresa del valore dei globuli bianchi e richiede un’accurata igiene della bocca e alcuni accorgimenti nell’alimentazione.

  • Neutrofili

    Sono una sottofamiglia di globuli bianchi che possiede un ruolo importante nella difesa da infezioni.

  • Neutropenia

    Diminuzione del numero dei neutrofili: è una condizione che espone l’organismo ad un aumentato rischio infettivo.

  • Nutrizione parenterale

    Consiste nella somministrazione per via endovenosa dei principi nutritivi necessari a coprire il fabbisogno dell’organismo, laddove ci siano condizioni di nutrizione orale insufficiente. Viene gradualmente sospesa alla ripresa dell’alimentazione orale.

  • Terapia immunosoppressiva

    Terapia a base di farmaci che deprimono il sistema immunitario (es. Ciclosporina), che si impiegano prevalentemente nella prevenzione della GVHD dopo il trapianto allogenico.

  • Trapianto allogenico

    Consiste nell’infusione di cellule staminali ematopoietiche precedentemente prelevate ad un donatore, dopo aver sottoposto il paziente ad una chemioterapia/radioterapia ad alte dosi, definita di condizionamento al trapianto.

  • Trapianto autologo

    In questo caso le cellule staminali reinfuse appartengono al paziente stesso.

  • Xerostomia

    Condizione caratterizzata da secchezza del cavo orale determinata da un flusso salivare ridotto o assente. Alcuni farmaci possono esserne la causa, quando non si tratta di forme autoimmuni.